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Intossicazione alimentare: sintomi, diarrea e rimedi

Nelle scuole del settore alberghiero, nei corsi per cuoco, si insegna a progettare e cucinare gli alimenti in modo corretto ed armonico per deliziare il palato dei futuri clienti dei ristoranti dove si andrà a lavorare ma prima ancora di mettersi ai fornelli si affronta il grande e fondamentale capitolo dell’igiene degli alimenti e dell’ambiente di cucina. Da come vengono conservati e trattati gli alimenti dipende il rischio di sviluppo di micro organismi che possono dare problemi di salute una volta ingeriti. Anche a casa si dovrebbero seguire certe norme ma spesso ciò che pretendiamo, giustamente, in un ristorante, non lo pratichiamo tra le mura domestiche.

Come sempre, il prete predica bene e razzola male, dice il proverbio: ti scandalizzeresti di sicuro se al ristorante sapessi che il cibo che ti viene servito è stato scongelato, ricongelato, infine cucinato e servito, probabilmente non torneresti più in quel ristorante, eppure quante volte, senza nemmeno rendertene conto lo hai fatto?

Molte persone vanno a fare la spesa, acquistano surgelati i po passa un certo tempo prima di tornare a casa e metterli subito in congelatore. Non consideri che in quella mezz’ora un’ora che il prodotto è stato a temperatura ambiente e ha cominciato a sviluppare batteri che poi congeli, per ripresentarsi con un’alta carica batterica sulla tua tavola.

Quante volte metti del cibo cotto e crudo vicini nel frigorifero? Magari metti del cibo avanzato in un piatto e in un altro contenitore vicino del pollo fresco o del pesce. Anche se non sono a diretto contatto, i batteri sono in grado di contaminare ugualmente, così rischi di mangiarti l’insalata russa contaminata dai batteri del pollo, il che può causarti problemi anche parecchio fastidiosi.

Stai sempre attenta alla maionese che fai in casa: è uno dei cibi che più facilmente sviluppa batteri dannosi e con la maggiore rapidità. Una volta preparata la maionese fresca deve assolutamente stare in frigo ed essere consumata prima possibile e non deve restare a temperatura ambiente prima di essere rimessa nel frigorifero.

Altro capitolo sono le uova: sul guscio, soprattutto di quelle che acquisti dal contadino, buone e fresche, quasi certamente ci sono i batteri della salmonella: semplicemente rompendo il guscio il contenuto dell’uovo può contaminarsi e se viene consumato a crudo, senza una cottura adeguata, rischi di sviluppare a questa seria malattia o farla contrarre ai tuoi bambini. Prima di rompere l’uovo sarebbe opportuno almeno lavarlo accuratamente sotto acqua corrente.

Analogo discorso per la verdura che cresce praticamente a contatto con la terra o poco lontana, assumendo tanti di quei germi che ti spaventeresti a vedere al microscopio un pezzo di tale verdura: lavala sempre accuratamente con bicarbonato o meglio ancora con amuchina per eliminare quanti più germi è possibile.

Discorso diverso per i latticini, in particolare gli yogurt: la data di scadenza è indicativa anche per evitare sprechi alimentari, non buttare appena scaduto: gli yogurt che vanno a male presentano il tappo rigonfio, se non lo è lo puoi mangiare tranquillamente. Elimina sempre la parte del formaggio indurita dal contatto con l’aria e elimina anche la parte ingiallita, facilmente sede di inquinamento batterico. Non consumare mai la buccia di formaggi stagionati che facilmente è carica di quantità enormi di batteri e muffe dannose per l’organismo.

Infine un consiglio: sa vai a fare un viaggio in qualche bella località ma della quale si può presumere esserci una scarsa sicurezza per l’igiene dell’acqua, evita i cubetti di ghiaccio che potrebbero essere contaminati e contaminare di conseguenza la tua bibita e provocarti fastidiose diarree che ti rovinano la vacanza.

Lava spesso le mani e certamente ogni volta che hai toccato un alimento e pretendi lo stesso dalle altre persone che ti aiutano a preparare uno squisito pranzetto: mangia con gusto ma non i batteri…

Redazione:
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