tossina botulinica

Tossina botulinica: cos’è?

Tossina botulinica nei trattamenti viso

Da anni, i più severi codici farmaceutici riconoscono la tossina botulinica come una sostanza affidabile e sicura nel trattamento delle rughe dinamiche del volto; in tale definizione rientrano tutti quei segni indelebili della pelle dovuti al continuo contrarsi e distendersi della muscolatura del viso, conosciuti anche con il nome di “rughe d’espressione”.

In seguito al riscontro del suo effetto mio-rilassante su varie zone facciali, diversi gruppi di ricerca hanno portato avanti degli studi finalizzati a definire le quantità massime e minime ammesse nell’ambito della medicina estetica, per non arrecare danni indelebili al paziente.

Tossina botulinica: le proprietà sfruttate in medicina estetica

Trattandosi di una proteina prodotta dal Clostridium Botulinum, un batterio molto più letale di altre sostanze come, ad esempio, la stricnina, è immediato capire che i trattamenti estetici a base di tossina botulinica vanno monitorati dal medico in ogni loro fase, per evitare l’insorgenza di complicazioni.

In fondo, viene prodotta dall’omonimo microrganismo anaerobico (attivo in assenza di aria) capace di provocare tossinfezioni alimentari mortali tramite il cibo contaminato entro poche ore di assunzione, soprattutto nel caso in cui essa abbia avuto molto tempo per proliferare.

Il batterio e le spore, resistenti per lunghi periodi al calore, da soli non riescono ad avere effetti negativi sulla salute: la condizione necessaria e sufficiente affinché essi si manifestino è la presenza della tossina, estremamente suscettibile alle alte temperature, ma in grado di provocare paralisi muscolari importanti.

Proprio lo sfruttamento di questa caratteristica ha portato i ricercatori alla sintesi del Botox (nome commerciale più noto di questa neuro-tossina) per conferire al viso un aspetto più giovane, oltre che per altri impieghi al di là del settore estetico.

Come agisce la tossina botulinica?

A differenza del filler, che mira a riempire le rughe della pelle agendo a livello cutaneo, la tossina botulinica va più in profondità, inducendo una paralisi temporanea in contrazione ed una distensione visibile della zona trattata. Una volta sparito l’effetto, le rughe ricompaiono con conseguente ripristino della funzionalità muscolare, a condizione che i dosaggi siano tollerati dal paziente e idonei alla tipologia d’intervento.

Analogamente alle iniezioni di acido ialuronico, sostanza affine a tante altre prodotte del corpo, l’effetto del Botox è transitorio e non definibile in modo preciso, soprattutto nel caso in cui non si avessero esperienze precedenti in merito; si stima una degradazione graduale in un arco di tempo compreso tra i cinque e i nove mesi.

Trascorso questo periodo, che dipende dalle capacità di smaltimento del singolo paziente, si può decidere se rinnovare l’applicazione, sottoporsi ad altri trattamenti o mantenere il proprio aspetto naturale, senza alcuna conseguenza negativa.

Anche se il risultato non è permanente, quest’opportunità è molto apprezzata per la sua rapidità di esecuzione e la non invasività: le punture, fatte tramite aghi sottilissimi, non lasciano alcun segno sulla pelle e richiedono una manciata di minuti. Si richiede soltanto di evitare le esposizioni ai raggi solari per qualche giorno, per scongiurare la manifestazione di fenomeni irritativi.

Tuttavia ciò non significa che si possa aggirare la fase di screening pre-seduta: un medico estetico coscienzioso, infatti, non salterà mai la trafila di accertamenti e di indagini cliniche approfondite per verificare l’idoneità del paziente al Botox. Stabilire la quantità più adatta all’area e alla persona da trattare, nonché il suo livello di tollerabilità diventano, quindi, dei passaggi obbligati per poter proseguire.

Casi in cui è meglio evitare la tossina botulinica

A causa della sua alta efficacia nell’inibire il movimento dei fasci muscolari del viso, la tossina botulinica non si presta al trattamento delle rughe naso-labiali. Perfino ai minimi dosaggi, tale sostanza sarebbe talmente forte da impedire una regolare capacità di parlare e di masticare, fino all’esaurimento del suo effetto.

Anche nell’ipotesi di pelle segnata in profondità dal sole, il suo ricorso non è una soluzione consona, in quanto le rughe determinate da esposizioni solari eccessive arrecano danni al derma e necessitano di altre metodiche. Un medico esperto sarà in grado di definire l’opportunità più consona al proprio caso: la sua scelta, quindi, richiede un’attenta valutazione.

81