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Alimentazione e la salute negli anziani

Si sta andando sempre di più verso la rivalutazione del ruolo dei nonni che rappresentano spesso la salvezza per una famiglia moderna. La crisi economica obbliga, se c’è il lavoro, a lavorare entrambi i genitori e i bambini non sempre sono così facili da gestire: le strutture pubbliche, quasi sempre offrono flessibilità e possibilità che non sempre sono sufficienti, i bambini spesso si ammalano, purtroppo e devono stare a casa, chi bada a loro, che prepara loro da mangiare, chi li cura? Gli anziani, i Nonni assumono un ruolo centrale, talvolta insostituibile se non a fronte di difficoltà organizzative ed economiche.

Quante di voi hanno in casa un nonno? L’anziano ha bisogno di non essere da solo, isolato per non lasciarsi andare, a curarsi poco e male, per non alimentarsi troppo scarsamente e cadere nella spirale della depressione, una grave malattia di cui la maggior parte delle persone anziane soffrono.

Chi, meglio di un nonno o nonna può accudire ai nipotini con attenzione e tanto amore? Ottima, quindi, la scelta di accogliere in famiglia il nonno o la nonna, un aiuto indispensabile con utilità reciproca. Sai, però, quali sono le esigenze pratiche di una persona anziana? Gli anziani hanno un sempre minore fabbisogno di apporto di calorie e proteine ma non si deve cadere nel lato opposto.

Quante volte una persona anziana si alimenta solo con una minestrina, magari di dado o una tazza di latte con due fette biscottate? E’ tipico, dirai ma questo non va bene. La ridotta attività fisica, la riduzione della massa muscolare, il metabolismo ridotto, fa sì che il fabbisogno si riduca del 10% tra i 60 e i 70 anni e altrettanto per ogni decennio successivo ma l’apporto di nutrienti deve comunque essere bilanciato.

L’anziano ha bisogno di comporre la sua alimentazione con il 50-60% di carboidrati, il 12-14% di proteine e il 30-35% di lipidi. Questi ultimi devono provenire da latte, yogurt, formaggi, burro, mentre i carboidrati possono essere apportati da pasta, riso, pane, grissini, meglio se integrali per la presenza di fibre.

Le fibre devono essere introdotte con una certa abbondanza in quanto consentono di ridurre l’assorbimento di colesterolo e zuccheri e nel contempo regolarizzano la funzione intestinale, spesso rallentata nell’anziano. Per le proteine occorre preferire quelle vegetali, come i legumi, per esempio, ma anche molte verdure che, oltretutto apportano sali minerali e vitamine necessarie all’organismo.

Attenzione anche all’apporto di ferro che negli anziani rischia di essere carente, con tonno in scatola, radicchio, legumi, carne rossa. Molte situazioni tendono a rendere inadeguata e insufficiente l’alimentazione degli anziani: stati depressivi, senso di inadeguatezza e solitudine: quest’ultima è davvero deleteria: molte volte gli anziani non sono affatto incentivati a cucinare per se stessi, appunto limitandosi a una minestrina, un pezzo di pane, un frutto, una tazza di latte ma questo non basta. Se hai un anziano in casa con te, chiedi ogni tanto di cucinare qualcosa per la tua famiglia, si sentirà utile a tutti e mangerà qualcosa in più a sua volta. Non pretendere, però, che mangi come voi, non gli farebbe bene ma vigila affinché mangi correttamente.

Se noti che la sua alimentazione non sia adeguata, insisti affinché, almeno, assuma integratori di sali minerali e vitamine e magari stimolanti dell’appetito. Occhio all’idratazione, gli anziani non hanno lo stimolo della sete e rischiano facilmente la disidratazione con gravi conseguenze.

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