tunnel carpale

Come prevenire la sindrome del tunnel carpale

Ci sono alcuni disturbi in grado di peggiorarci la giornata e rendere più difficoltose azioni semplici sia sul posto di lavoro che durante lo svolgimento di incombenze di famiglia. Tra questi c’è la sindrome del tunnel carpale, una patologia molto dolorosa che può spesso risultare invalidante. A causarla è l’infiammazione del nervo mediano, che provoca un forte dolore nel paziente per il fatto di essere compresso. Esso percorre lo spazio che intercorre tra la mano e l’avambraccio e, nella maggior parte dei casi, la causa scatenante è legata alla sfera professionale. E’ possibile comunque scongiurare la comparsa o lenire il malessere dovuto a un tale disturbo prendendo i giusti accorgimenti (visita il sito per più info).

Quali sono i sintomi che anticipano la comparsa del disturbo

Prima di tutto sarà utile mettere a fuoco quali sono i sintomi legati alla sindrome del tunnel carpale. Si percepisce un leggero formicolio nella zona nella mano in cui si trovano il dito medio, l’anulare e il mignolo. E’ soprattutto durante la notte che si fa sentire con più insistenza e, in tutti i casi, quando teniamo il polso disteso in una medesima posizione per molte ore nell’arco di una giornata. A seconda del livello di gravità dell’infiammazione stessa, quello stesso dolore può finire per raggiungere la spalla propagarsi inizialmente al polso e poi estendendosi all’intero braccio.

Ma come prevenire che ciò accada e vivere la routine quotidiana con un maggiore senso di relax? Abbiamo accennato al fatto che gli aspetti di lavoro incidono spesso in maniera sostanziale per quanto riguarda la comparsa della sindrome del tunnel carpale. Fare costantemente movimenti simili e ripetuti può finire per sovraccaricare i tendini. Sono gli sforzi ricorrenti, dunque, a portare alla loro infiammazione. Stare molte ore in ufficio davanti al computer utilizzando il mouse rappresenta una situazione tipica dalla quale questo disturbo può scaturire. Casalinghe, massaggiatori, operai sono altre categorie – e ovviamente non solo le uniche – ad essere spesso a rischio.

Ovviamente non potendo smettere di lavorare è necessario intervenire adottando tecniche e strategie per scongiurare la comparsa del disturbo. La postura è importantissima: occorre mantenere sempre entrambi i polsi alla medesima altezza degli avambracci, inoltre è essenziale scandire la giornata con delle pause ricorrenti. Anche al di fuori dalle stanze dell’ufficio si devono evitare gli sforzi, cercando di non sovraccaricare i tendini. Attenzione quindi all’utilizzo continuo e spesso eccessivo del telefono cellulare, che può rappresentare un fattore di rischio. Infine è importante dedicarsi ad alcuni esercizi di mobilità per i polsi e stretching ad hoc per fare in modo che si alleggerisca il sovraccarico sulle parti che possono risultare colpite dalla patologia.

In che modo si interviene per risolvere il problema

E’ possibile accertare la patologia eseguendo specifiche manovre cliniche oppure eseguendo una elettromiografia, cioè uno specifico test che indaga la conduzione nervosa. Il primo approccio, per quanto riguarda poi il trattamento, è di tipo non chirurgico. Integratori, posizionamento di un tutore e terapie manuali sono insomma l’Abc. Se tutto questo si rivela inefficace, allora si interviene in via chirurgica con anestesia locale. Viene decompresso il nervo in questione, andando a incidere il legamento.

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