Quando rivolgersi alla medicina del lavoro

Quando rivolgersi alla medicina del lavoro

Nell’arco di una giornata spesso si trascorrono più ore sul posto di lavoro che dentro casa propria. Per forza di cose l’azienda, l’ufficio, il magazzino, il bar, insomma ogni ambiente lavorativo diventa parte integrante della vita di molti di noi, un luogo al quale dedichiamo gran parte del nostro tempo, della nostra energia, delle nostre capacità. Ma è anche un luogo al quale “affidiamo la nostra salute“. Sì, perché ogni tipologia di lavoro è soggetta a dei rischi più o meno gravi, che vanno dall’esposizione ad agenti chimici o biologici, a logorii fisici dovuti alla ripetitività di un gesto (vedi tendiniti o tunnel carpale per esempio), fino ad arrivare a disturbi che riguardano la sfera psico-fisica come l’insonnia e lo stress. Per questi motivi, per poter prevenire ed eventualmente eliminare tutti i possibili fattori di rischio presenti in un ambiente di lavoro è nata la medicina del lavoro.

Di cosa si occupa la medicina del lavoro

La medicina del lavoro è, dunque, quella branca della medicina che si impegna a salvaguardare il benessere del singolo lavoratore sul suo posto di lavoro. Di fatto si occupa della prevenzione, della diagnosi e della cura delle malattie causate da attività lavorative. Sarà cura e dovere di ogni datore di lavoro, in base agli obblighi di legge previsti (D.Lgs 81/08, Testo Unico sulla Salute e Sicurezza del Lavoro) nominare un medico specializzato in medicina del lavoro o discipline equivalenti, che si occuperà di valutare ogni possibile rischio per la salute dei lavoratori.

I rami di intervento, come accennato, sono diversi. Se la diagnosi e la cura della malattia riguardano un problema già in essere, ecco che la prevenzione del problema stesso diventa molto importante. Il medico del lavoro ha, infatti, l’obbligo di effettuare una serie di sopralluoghi nei locali in cui viene svolta l’attività lavorativa valutando i macchinari, le materie prime e i vari prodotti utilizzati, eventuali altri fattori di rischio, nonché procedere, dove necessario, all’individuazione di misure che possano ridurre al minimo i pericoli per i lavoratori.

Diversamente da quanto molti di noi sono abituati a pensare, la sorveglianza sanitaria non viene prevista soltanto per quelle aziende i cui dipendenti devono operare a contatto con sostanze pericolose come agenti chimici o biologici, oppure dove sono richieste mansioni fisiche importanti come lo spostamento di carichi senza l’ausilio di macchinari, ma anche per coloro che svolgono lavori di ufficio. Stare diverse ore davanti ad un videoterminale, per esempio, può causare disturbi alla cervicale o cefalee persistenti e di alta entità.

Al termine dell’accertamento sanitario il medico competente dovrà comunicare al lavoratore e al suo datore di lavoro un giudizio di idoneità riguardo la mansione specifica svolta dal dipendente. Contro tale giudizio sarà possibile, eventualmente, fare ricorso.

Quando rivolgersi al medico del lavoro

Le visite mediche sono obbligatoriamente disposte come misura preventiva; come controlli periodici per verificare eventuali cambiamenti nel tempo riguardo lo stato di salute dei soggetti esposti al rischio; al termine del rapporto di lavoro (dove previsto dalla normativa in essere); in occasione di un cambio di mansione; prima della ripresa del lavoro in seguito ad un’assenza prolungata; ma anche su esplicita richiesta del lavoratore.

Quest’ultimo caso è previsto, infatti, dall’art.41, comma 2, lettera c). Sulla base di esso il lavoratore può avanzare la richiesta di visita sia nel caso essa sia correlata ad un rischio lavorativo, sia qualora egli ritenga che la mansione a lui richiesta possa peggiorare le sue pre-esistenti condizioni di salute. Il lavoratore dovrà premurarsi di inserire nella domanda di richiesta della visita la motivazione per la quale la richiede, ovvero indicare il problema di salute riscontrato.

Medicina del Benessere

L’ambiente è sicuramente uno dei principali fattori che influenza la nostra salute e, come detto fin dalle prime righe, in quello di lavoro trascorriamo gran parte delle nostre giornate. Ridurre al minimo i motivi di stress, oltre ai fattori di rischio, equivale sicuramente ad aumentare il benessere dei lavoratori e, quindi, delle persone in senso lato. Più stiamo bene, più rendiamo. In quest’ottica non è poi così strano pensare al ricorso a tecniche di rilassamento, a specialisti della nutrizione, o addirittura all’agopuntura per eliminare i fattori di stress, ridurre quello già accumulato ed aumentare di conseguenza l’efficienza produttiva. Per comprendere meglio questa correlazione tra Medicina del Lavoro e Medicina del Benessere vi rimandiamo al link qui di seguito https://www.metodounica.it/it/prevenzione-sul-lavoro.

Come è facile intuire, una mente riposata, non soggetta ad eccessive tensioni, è sicuramente una mente più efficiente. Come dire, un rischio prevenuto è meglio di un problema da curare. Soprattutto se in ballo c’è la nostra salute.

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